Sephira G.D.R.

Erza Liones

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    Mina Vagante!

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    Erza Liones



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    " Quel giorno ho imparato due cose:
    Uno, non avrei mai più mostrato la mia fragilità a nessuno.
    E secondo... Se per il mondo un demone non è altro che un mostro, non ha senso provare ad esser altro... "



    Chi sono?


    ~Nome:~ Erza
    ~Cognome:~ Liones
    ~Soprannome : ~ Lupa, Lupa della Carestia, Peccato della Carestia, Dinosauro (da Gintoki), Gorillerza (da Natsu), Recipiente di Sukuna.
    ~Età:
    ~ 51
    ~Sesso:~ Femmina
    ~Razza:~ Demone e Dea

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    Come sono d'aspetto?


    Erza ha dei capelli rossi e lunghi come la madre, un po' disfatti come il padre. Tiene un ciuffo sull'occhio destro per coprirlo, siccome l'occhio destro è un'Occhio delle Dee ( spiegherò più avanti ).
    Il colore naturale degli occhi è verde. Ha un viso gentile e sincero, e molto spesso è sorridente.
    Sulla testa ha due cornine nere, causate dall'uso della Magia Proibita.
    Sulla spalla sinistra ha tatuato il simbolo del Lupo.
    È abbastanza alta, 1.72, e molto robusta, un fisico ben allenato ed un seno molto abbondante, ed ha una grande forza che molto spesso non sa controllare ( Anche per questo viene chiamata Gorilla da Natsu ).

    Quando Sukuna controlla il suo corpo ottiene un secondo paio di occhi che si aprono. Ha segni unici sulla fronte, sul naso, sulle guance e sul busto. Ha anche due linee su entrambi i polsi, sulla parte superiore delle braccia, cerchi su entrambe le spalle con un punto in ciascuna, linee curve a due segmenti sul petto e due linee sono il suo stomaco.

    Quando chiede del potere da Asuramaru, gli occhi diventano scarlatti, spuntano due corna nere dalla sua testa, e i suoi denti diventano appuntiti mentre i segni di maledizione appaiono sul lato del suo viso.

    Quand'era un Cavaliere di Lyonesse, era solita indossare un'armatura tipica dei cavalieri, colorata di un argento e sul petto lo stemma del lupo, con della pelliccia bianca vicino il collo. Dei guantoni con il bordo dorato e degli stivali con stessa caratteristica.
    Tiene questo abbigliamento per un bel po'.

    Quando Erza si iscrisse al Tokyo Metropolitan Curse Technical College, iniziò a indossare la sua versione dell'uniforme; una camicia nera a maniche lunghe che ricorda un gakuran su una felpa con cappuccio arancione, pantaloni neri e scarpe rosse.

    Dopo aver ricevuto il suo grimorio, Erza indossa un marsupio legato a una cintura di pelle marrone. Inoltre, come membro del Toro Nero, indossa la veste caratteristica della sua squadra, che è nera e corta con rifiniture dorate e copre la metà superiore del busto. Ha anche un cappuccio e un pulsante color oro situato sul lato destro per tenerlo insieme, mentre il lato sinistro mostra le insegne della squadra.

    Un abbigliamento per tutti i giorni, senza lavoro e senza nulla, tipico di Erza è una maglietta bianca e un po' corta ed una gonna nera, lunga fino alle ginocchia.

    Mentre era Imperatrice Magica, era solita indossare la tunica da Imperatrice rossa con la pelliccia bianca.

    Dopo esser diventata un ammazzademoni, Erza indossa un kimono aperto sul davanti blu con delle onde rosa e arancioni, l' uniforme standard degli Ammazzademoni con bottoni dorati, composta da una giacca nera foderata di colore viola scuro e pantaloni hakama che sono infilati in calzini tabi.
    Sulla spalla, in rilievo, ha una " mantellina " con lo stemma del Toro Nero. Al collo ha un ciondolo con un cuore inciso regalatole da Natsu. Vicino il fianco ha la fodera e la katana del sole stessa. La katana è bluastra, tendente al nero, mentre l'elsa è bianca e come ricoperta di bende. Quando fa freddo, Erza usa un kimono simile al precedente ma con l'aggiunta della pelliccia bianca vicino al collo.

    Dopo aver fatto un patto con Liebe, il braccio destro di Erza è permanentemente danneggiato. Il suo braccio è nero con segni frastagliati rosso sangue, mentre le sue dita sono rosso sangue con segni frastagliati neri e unghie nere. Tiene nascosto questo braccio nel kimono, anche se non si vergogna a mostrarlo in giro.

    Nella sua forma Black, il suo braccio destro è ricoperto di Anti Magia nera, un'ala nera spunta dalla sua spalla destra, un corno nero spunta dal lato destro della sua testa, il suo canino in alto a destra si allunga e il suo occhio destro diventa rosso con la pupilla che diventa simile a una fessura. Mentre attinge più Anti Magia, più del suo corpo è coperto, si formano ulteriori corna sulla sua testa, il suo canino in basso a destra si allunga, la sua mano e il suo piede si trasformano in artigli, un'ala più piccola spunta dal suo spalla sinistra e una coda cresce dalla sua schiena.

    Durante i Comandamenti, Erza indossava una grande armatura color bianca con qualche dettaglio rosso, ed un casco con delle corna abbastanza lunghe.
    Indossava molto spesso il casco perché non voleva mostrarsi agli altri membri dei Comandamenti in volto, per paura di esser derisa.
    Sotto l'armatura indossava un top rosso e dei pantaloni altrettanto rossi.

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    ( Erza quando Sukuna prende il controllo del corpo )

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    Che carattere ho?


    Erza è una ragazza molto solare ed estroversa. Non ha peli sulla lingua, infatti non si da problemi a dire ciò che pensa.
    Non ha paura di niente e quasi di nessuno, possiamo dire che è molto coraggiosa.
    " Quasi " nessuno perché in effetti ha paura di una persona: Zeref Dragneel, l'attuale Imperatore Magico.
    È molto pigra ed anche sfaticata. Quand'era imperatrice magica, aveva " paura " di Marx. Non perché avesse paura di lui, ma più che altro non voleva fare il suo lavoro, mentre Marx la obbligava.
    Tiene molto ai suoi amici, davvero tanto. Così tanto che per loro farebbe qualsiasi cosa.
    Adora combattere, specialmente con uno dei suoi più cari amici, Ichigo, con suo marito, Natsu, e con la sua " rivale ", Mereoleona.
    È molto determinata, e soprattutto detesta perdere. Davvero tanto!
    A volte ha comportamente infantili ( tanto che Toshiro e Giyuu la chiamano " mocciosa " ), e tende ad abbracciarsi molto spesso alle persone a cui vuole bene. A detta sua, ha " sette bambù ", ovvero delle persone a cui piace abbracciarsi ( come dico io, Koalizzarsi ).
    Queste sono:
    Tanjiro, Natsu, Zeref, Giyuu, Kai, Gojo e Rhya.
    Quando combatte seriamente, però, il carattere cambia drasticamente.
    Diventa più fredda, più distaccata, e a volte anche sadica.

    Il suo carattere non è sempre stato così, però.
    Anni fa, infatti, Erza era molto più insicura di sé stessa per via della sua sua natura tutt'altro che umana.
    Odiava i suoi genitori, dato che questi non ci erano mai stati per lei o per suo fratello.
    Inoltre temeva davvero tanto gli umani. Li odiava, ma allo stesso tempo voleva essere accettata tra loro senza essere odiata o denigrata.
    Non era abituata a ricevere affetto se non da suo fratello.
    Dopo aver incontrato Natsu, la paura di Erza verso gli umani era diminuita. Inizialmente sembrava essere aumentata, dato che temeva il fatto che Natsu potesse deriderla, consegnarla alle guardie o ammazzarla.
    Gli voleva bene, anche se non lo dimostrava e a volte risultava scontrosa verso di lui.
    Tuttavia, dopo che legò con Natsu e dopo che i due divennero come una famiglia, questa paura svanì pian piano. E ad aiutare questo futuro anche il Toro Nero, che la accolse come se fosse un umana.
    Da quel momento, il suo sogno più grande è quello di essere accettata da tutti senza esser denigrata per la sua natura.

    La più grande paura di Erza è Zeref Dragneel, a causa anche del loro primo incontro.
    Si sono incontrati per la prima volta al Boar Hat. Zeref era seduto ad un tavolo, e accanto a lui - a terra - vi erano Tristan, Meliodas ed Elizabeth.
    Egli ha sprigionato il suo potere magico, obbligando Erza a sedersi per " prendersi un thé " insieme a lui.
    E nel mentre, tenendo sempre il potere sprigionato, chiedeva ad Erza ogni dettaglio su Clover e sui Cavalieri Magici. Ogni volta che sbagliava o tratteneva delle informazioni, Zeref minacciava di ammazzare i tre a terra.
    Per un periodo, Erza ha temuto e odiato profondamente Zeref.
    Tuttavia, dopo lo scontro tra lei e Dorothy contro Zeref, e dopo che lei ha donato lui un motivo per vivere al meglio e per essere qualcuno di migliore, l'odio è stato rimpiazzato da un forte affetto, come quello di una figlia, verso Zeref, che lei considera come un padre.
    La paura, tuttavia, è rimasta. Attualmente, Zeref è l'unica persona che Erza ha paura di sfidare.
    Da quell'incontro, Erza ha anche sviluppato una sorta di odio verso il thé. Detesta infatti berlo o averlo intorno, e quando qualcuno la invita a berlo lei rifiuta ogni volta.

    Quando combatte seriamente e/o quando ha davanti qualcuno che odia, il suo comportamento cambia radicalmente.
    Diventa improvvisamente seria, molto spesso sarcastica nelle sue espressioni, ed è solita provocare il nemico.
    Può diventare anche spietata e sadica, gioendo anche quando il nemico soffre per un attacco inflitto da lei.
    È solita sfotterlo, aprendo anche cicatrici passate come il suo passato o altro.

    Mentre era nei Comandamenti, Erza era totalmente diversa da com'è ora.
    Era distaccata, fredda, come insensibile. Abbastanza taciturna, siccome non parlava praticamente mai se non per motivi necessari o per intimidire i suoi alleati.
    Ha sempre odiato quel posto.
    Quando tornava in camera, tuttavia, rimaneva chiusa a chiave lì senza casco e armatura a piangere i giorni passati, che per lei aveva ormai abbandonato.
    Ogni giorno programmava come andarsene, come scappare da quell'inferno, ma veniva fermata poiché doveva rimanere lì siccome lì vi era Tristan, suo fratello. E per lei, lasciarlo lì da solo non era un'opzione.

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    Come combatto?


    ~Poteri~ Nen:
    Erza usa in battaglia delle catene, create col suo stesso potere, che si estendono dalle dita della mano destra lungo tutto il braccio; tenendole costantemente materializzate dà l'impressione di appartenere alla categoria della Manipolazione e così facendo il nemico focalizza l'attenzione su di esse mentre Erza può rendere invisibile quella che usa per attaccare tramite l'In e colpire in modo letale.

    Pollice - Catena Sacra: Questa catena permette di guarire le ferite con una velocità e un'efficacia incredibili. Ha una croce all'estremità ed è legata alla categoria del Potenziamento.

    Indice - Catena Ladra: Questa catena, avente la forma di una siringa, infilza l'avversario aspirandone il Nen e, se utilizzato a lungo, può portare il nemico in uno stato simile allo Zetsu. Tramite questa catena Erza prende in prestito l'abilità nen dell'avversario, che può utilizzare.
    È legata alla categoria della Manipolazione.

    Medio - Catena della Prigionia: Questa catena soggioga l'avversario applicandogli uno Zetsu forzato e pertanto può essere rotta solamente con la forza fisica. Ha un gancio all'estremità
    È legata alla categoria della Concretizzazione.

    Anulare - Catena della Pressione: Questa catena indica la velocità dei battiti cardiaci di una persona ma può essere utilizzata anche come arma tramite la sfera che presenta all'estremità. Erza usa anche per compiere ricerche e localizzare sia oggetti che persone con facilità.
    È legata alla categoria dell'Emissione.

    Mignolo - Catena del Giudizio: Questa catena si aggroviglia attorno al cuore di colui contro cui viene lanciata e permette di stabilire una condizione che, se violata, causa la morte della vittima; Erza stessa ne ha una legata al suo cuore, con condizione di non ferire a nessun costo con la catena del Giudizio dei suoi amici o persone a cui tiene.

    Full Counter: Questa abilità permette a Erza di riflettere gli attacchi magici a lei rivolti verso il nemico, ma con una potenza molto maggiore; quindi, più forti sono i poteri dell'avversario, più forte diventa il rimbalzo. Uno svantaggio principale è che Erza non può iniziare lei stesso gli attacchi. È anche incapace di riflettere gli attacchi se l'avversario non gli permette di leggere il tempo/natura dei suoi attacchi.

    Revenge Counter: Un Full Counter più forte, in cui però - per rimandare gli attacchi nemici -, bisogna esser colpiti dagli attacchi magici. Dopodiché, con una spada, si rimandano indietro gli attacchi subiti il doppio più forti.

    Respirazione dell'acqua (水み ずの呼こ吸き ゅ う Mizu no kokyū ): Insegnata a lei da Giyuu e Sakonji il pilastro dell'acqua prima di Giyu. Lo stile di combattimento della respirazione dell'acqua imita l'elemento dell'acqua, in particolare il flusso e la flessibilità dell'acqua, e lo infonde con l'arte della spada degli utenti.

    Primo Kata:Squarcio Della Superficie (Ichi no kata: Minamo giri) Erza genera abbastanza slancio per creare un potente singolo fendente concentrato.

    Secondo Kata:Ruota D'acqua (Ni no kata: Mizu guruma) Erza salta e gira il suo corpo mentre taglia.
    Secondo Kata Modificato: Ruota D'acqua Orizzontale: Una versione orrizzontale del secondo Kata

    Terzo Kata:Danza Della Corrente (San no kata: Ryūryū mai): Erza fa oscillare la sua lama contro il suo avversario in un modo che imita il movimento delle onde sulla superficie dell'acqua.

    Quarto Kata:Marea Burrascosa:(Shi no kata: Uchishio): Erza fa più tagli consecutivi mentre torce il suo corpo in modo fluido simile a una dura marea

    Quinto Kata: Pioggia Misericordiosa/Pioggia benedetta Dopo La Siccità (Go no kata: Kanten no jiu): Un "colpo di spada di gentilezza" che decapita il bersaglio con poco o nessun dolore.

    Sesto Kata: Mulinello(Nejire uzu): Erza torce ferocemente la parte superiore e inferiore del corpo, il che crea una rotazione che taglia qualsiasi cosa catturata al suo interno. Può essere utilizzato in un luogo senza fondale e se utilizzato sott'acqua può generare un grande mulinello che attira qualsiasi cosa nelle vicinanze oltre a tagliarli come una grande lama.

    Settimo Kata: Pioggia Perforante Shichi no kata: (Shizuku hamon tsuki): Una pugnalata veloce e precisa. La più veloce tecnica della respirazione dell'acqua
    Settimo Kata Modificato: Pioggia Perforante - Curvo: Un colpo modificato che colpisce in un arco da un angolo per ridurre al minimo l'impatto di un bersaglio in movimento.

    Ottavo Kata: Bacino Della Cascata:(Hachi no kata: Takitsubo): Erza taglia il bersaglio verticalmente.

    Nono Kata: Schizzo D'Acqua (Suiryū shibuki - ran): Riduce al minimo il tempo di atterraggio e la superficie necessari durante l'atterraggio, consentendo all'utente di muoversi senza limiti. Ideale quando si combatte in un luogo senza solidi punti d'appoggio.

    Decimo Kata:Drago Del Cambiamento:(Jū no kata: Seisei ruten): Un attacco a flusso continuo che assume la forma di un drago d'acqua che aumenta di forza e potenza ad ogni rotazione.

    Grimorio e magia: Ha due elementi magici. Magia di tenebre e Anti-Magia.
    L'Anti-Magia permette ad Erza di impugnare tre spade: La spada Alberga Demoni, la Distruggi Demoni e la Fendi Demoni. Queste possono tagliare gli attacchi magici e annullarli. E la spada Alberga Demoni può assorbirli per poi lanciare un fendente con quell'elemento.
    La magia di Tenebre invece è un elemento magico, uno dei più forti ma anche uno dei più lenti.
    Alcuni degli attacchi con la magia di tenebre sono:

    Taglio dell'Anti-Illuminazione: Erza concentra la magia di tenebre nell'Arma impugnata, e lancia il fendente a distanza.

    Taglio delle dimensioni: È come l'attacco precedente, solo in grado di tagliare a metà massi di grandi dimensioni ed anche un corpo. Consuma molta energia magica.

    Taglio delle dimensioni: Nirvana : Un taglio delle dimensioni ancora più potenziato, capace di scalfire e tagliare a metà superfici dure e quasi indistruttibili.

    Bozzolo oscuro: È una magia di difesa. Erza crea un bozzolo di magia di tenebre attorno a sé o attorno a chi vuol proteggere.

    Buco nero: Crea un piccolo buco nero che attira e assorbe altri incantesimi. Quindi paralizza brevemente chi usa quell'incantesimo se è in qualche modo in contatto con il loro incantesimo. Tuttavia, la dimensione del foro è limitata a circa cinque metri

    Rilegatura oscura: Crea corde composte da oscurità che avvolgono il bersaglio, limitandone i movimenti e la magia.

    Poteri naturali:

    Poteri da Dea: Erza, essendo una Dea in parte, può usare i poteri da Dea. Per esempio:

    Occhio delle Dee: Non è un vero e proprio potere, ma una caratteristica. Se si usano questi poteri, gli occhi diventeranno giallastri con un simbolo bianco. Erza na uno che copre con il ciuffo sull'occhio destro.

    Ark: Un attacco a distanza che fa molto danno ai Demoni e agli esseri oscuri o con magia di tenebre.

    Omega Ark: Una palla che si genera attorno l'avversario, con stesso potere dell'Ark ma amplificato.

    Rinvigorisci: Permette di curare qualsiasi ferita.

    Poteri da Demone: Erza è anche un demone, per questo ha anche i poteri da demone.

    Occhi violacei: Non è un potere ma una caratteristica. Se si usano questi poteri, gli occhi diventeranno violacei.

    Può controllare delle " fiamme ", se così posso chiamarle, oscure che migliorano la forza fisica o possono essere usate per attaccare.

    Marchio demoniaco: La forza aumenta discretamente, e si forma un marchio nero sulla fronte di Erza.

    Hellblaze: Un'abilità misteriosa mostrata da Erza che le permette di generare fiamme nere. La tecnica ha anche l'effetto aggiuntivo di annullare la rigenerazione di un immortale, come dimostrato quando l'ha usata contro Ban.

    Assault mode: Questo stato viene raggiunto quando Erza scatena i suoi poteri demoniaci al massimo, raggiungendo poteri immensi. Questa forma permette anche ad Erza di accedere al suo pieno potere.

    Jujutsu:
    Grande energia maledetta : l'energia maledetta di Erza proviene dalle parti della maledizione di grado speciale, Ryomen Sukuna. Non sembra avere un talento innato, ma ha dimostrato una grande abilità nell'imparare a controllare l'energia maledetta.
    Attualmente, Erza utilizza principalmente l'energia maledetta combinata alla sua forza sovrumana per rafforzare i suoi colpi, aumentando il loro impatto e permettendogli di ferire una maledizione.

    Pugno divergente (逕 庭 拳, Keitei Ken ? ): Dopo che Erza colpisce un bersaglio, la sua energia maledetta scorre e produce un secondo impatto più forte. Il pugno divergente è stato spesso usato inizialmente, ma dopo il combattimento di Erza con Aoi Todo al'incontro di gemellaggio con la scuola di Kyoto e la critica di Todo di questo attacco, ha praticamente smesso di usarlo. Erza attualmente può eseguire volontariamente questo attacco.

    Lampo Oscuro(黒 閃, Kokusen ? ): Una tecnica che crea una distorsione spaziale quando un utente si connette con un impatto di energia maledetta entro 0,000001 secondi da un colpo fisico. Il fenomeno fa lampeggiare il potere maledetto in nero, creando un attacco più potente alla potenza di 2,5 di un colpo normale. Attualmente, Erza è in grado di utilizzare il Lampo Oscuro quattro volte di seguito e lo ha eseguito per un totale di nove volte.

    Voto Vincolante: Erza ha un voto vincolante senza nome con Sukuna. Il re delle maledizioni ha accettato di rianimare la ragazza dopo la sua apparente morte nell'arco dell'utero maledetto a due condizioni: ① Erza avrebbe permesso a Sukuna di prendere il controllo del suo corpo per un minuto intero quando lo spirito maledetto avrebbe cantato "Enchain" e ② avrebbe dimenticato sull'accordo. Erza inizialmente si oppose al Voto Vincolante, facendo promettere a Sukuna che non avrebbe ucciso o ferito nessuno durante quel minuto. Lei era ancora in disaccordo con i termini e invece ha avuto una battaglia contro il re delle maledizioni, dove avrebbe permesso che l'accordo si verificasse se avesse perso. Sukuna sconfigge Erza senza sforzo, costringendolo al Voto Vincolante.

    Bonus:

    Comandamento della Pietà: Questa abilità l'ha ottenuta quando, anni fa, si unì ai 10 Comandamenti. Ottenne il Comandamento della Pietà.
    Chiunque scappi e le volti le spalle diventerà ciecamente fedele a lei.

    Resistenza al veleno: poiché Erza è l'ospite di Sukuna, ha una resistenza a tutti i tipi di veleno. Erza sentirà il dolore per il veleno, ma per lo più non ne sarà influenzata. Questa abilità è stata dimostrata per la prima volta durante il suo combattimento con Junpei quando poteva resistere al veleno di Moon Dregs.

    ~Armi:~ Spade Fendi Demoni, Alberga Demoni
    e Distruggi Demoni, Katana di Yami, Katana del Sole, Armamento Maledetto.

    Spada Fendi Demoni: la prima spada di Erza può essere ingrandita estendendo l'Anti Magia dai bordi della lama, mentre il lato piatto della spada può essere usato per deviare gli incantesimi.
    Lei ha acquisito la capacità di controllare a distanza l'Anti Magia all'interno della spada, permettendogli di richiamare la spada a se stesso tenendo la mano aperta e chiamandone il nome ,così come guidarlo in aria.

    Spada Alberga Demoni: la seconda spada di Erza può rilasciare fendenti proiettati di anti-magia, permettendogli di tagliare gli incantesimi a distanza. Può anche prendere in prestito la magia dalle persone intorno a lui, permettendogli di rilasciare tagli che possiedono le proprietà di altri attributi magici.

    Spada Distruggi Demoni: la terza spada di Erza possiede un'abilità nota come Causality Break , che le consente di generare viticci anti-magia in grado di assorbire e rimuovere gli effetti collaterali degli incantesimi.

    Katana di Yami: Yami ha prestato la sua Katana ad Erza. Ora quella si trova nel suo grimorio.

    Katana del sole: Una katana speciale forgiata con il materiale nato sul monte più vicino al sole. Può uccidere i demoni. Le è stata data perché fa parte della squadra Ammazzademoni. Già, fa ridere un demone nella squadra ammazzademoni. Capirete tutto nella storia.

    Armamento Maledetto: L'Armamento Maledetto di Erza è Asuramaru, la cui arma fisica è una katana verde.

    Ha inoltre altre tre spade: una regalatole da Vad, un'altra regalatole da Meliodas e infine una regalata da Sophie.

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    Altre informazioni su di me?


    ~Classe:~ Maga
    ~Lavoro:~ Cavaliere Magico, Comandante del Toro Nero.
    Ammazzademoni, Erede al titolo di Pilastro dell'Acqua.
    A volte lavora al Boar Hat.
    ~Luogo di nascita~ Lyonesse

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    Qual è la mia famiglia?


    ~Genitori:~ Meliodas e Elizabeth.
    In più Zeref. Non fa parte della sua famiglia di sangue, tuttavia lei lo considera come un padre.
    ~Figli:~ Hana Dragneel, Aki Dragneel, Mayu Dragneel ( naturali ). Issei Dragneel ( adottivo ).
    Inoltre Liebe. Non è di sangue e non si può definire adottivo, però Erza lo considera un po' come un figlio. E Liebe, anche se non lo dimostra, la considera come una mamma dato che le ricorda Licita.
    ~Zii~ Margaret Liones, Veronica Liones, Zeldris, Estarossa, Greed, Envy, Lust.
    ~Sorelle e/o fratelli:~ Tristan Liones e Kai Liones.
    Anche Noelle Silva, non di sangue ma lei la considera tale.

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    Tratti avanzati e facoltativi



    ~Segni particolari:~ Sulla mano sinistra ha un tatuaggio con il Kanji " 水 " ( Tradotto: Acqua ), a indicare che è l'Erede al titolo di Pilastro dell'Acqua.
    ~Motto:~ " Farò quello che mi pare, anche a costo di distruggere il destino con le mie mani! "
    ~Religione:~ Atea.
    ~Rapporti con altre razze:~ Per questioni di lavoro, odia i demoni mangia-umani. Inizialmente provava un forte odio verso gli umani, tuttavia quest'odio e questa paura sono andate scomparendo.
    ~Lingue parlate:~ Inglese (?) e Giapponese (?)

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    Che relazioni ho con gli altri PG?


    ~Meliodas:~ Seppur Meliodas è il padre di Erza, i due non hanno il migliore dei rapporti. Siccome egli era sempre fuori casa per delle avventure insieme a Elizabeth, non ha un vero rapporto padre-figlia con Erza.
    Lei, tuttavia, rispetta Meliodas come combattente e come persona, anche se a volte è la prima a prendere in giro Meliodas per la sua altezza e per il suo modo di fare.
    È solita dargli soprannomi divertenti. Il più utilizzato " Leprecano ".
    Meliodas le ha regalato uno spadone che lui stesso ha utilizzato da giovane nella Guerra Santa.
    Inoltre, anche se non sembra, lui tiene moltissimo a Erza.

    ~Elizabeth:~ Elizabeth ed Erza hanno pressoché lo stesso rapporto di Meliodas ed Erza.
    Erza rispetta Elizabeth, anche se molte volte le dice male per la sua natura timida e il suo essere praticamente inutile in battaglia, se non a curare gli altri.
    Elizabeth ha cercato di aiutare Erza a controllare i suoi poteri da Dea, anche se ha fallito.

    ~Natsu:~ Con Natsu ha il migliore dei rapporti, anche se a vederli con occhi esterni alla faccenda non si direbbe. Seppur non sia iniziata come una storia d'amore da scrivere, i due provano l'un l'altro un amore indescrivibile.
    Erza darebbe la vita per Natsu. Lei lo considera " la sua ragione di vita ", " la persona che mi ha dato qualcosa da proteggere ".
    In pubblico si mostra scontrosa con lui, lo minaccia molto spesso di ammazzarlo.
    È solita chiamarlo con dei soprannomi buffi, come " Natsumbecille " o semplicemente " Idiota ".
    Adora sfidarlo in combattimento.
    Per Erza, Natsu è la sua famiglia. E viceversa.

    ~Zeref:~ Erza è legata molto a Zeref, così tanto che per lei egli è come un padre.
    Tuttavia, non è sempre stato così.
    Precedentemente Erza odiava e temeva Zeref, dato che in passato i due erano nemici.
    Dopo lo scontro tra lei e Dorothy contro di lui, questi due hanno iniziato a conoscersi.
    Erza, insieme a Dorothy, ha dato una ragione di vita a Zeref, che precedentemente desiderava solo morire.
    Ora come ora, come detto prima, entrambi sono ben legati, anche se Erza continua a temere Zeref quando egli utilizza il suo potere magico.
    È solita infastidirlo, e molte volte abbracciarsi a lui.

    ~Tristan:~ Il suo rapporto con Tristan non è dei migliori.
    Pur essendo suo fratello, lei lo detesta.
    Inizialmente lei lo adorava, per lui era come una seconda madre. Tuttavia, dopo un'accesa discussione e dopo che Tristan ha sciolto i 4 Cavalieri dell'Apocalisse, sminuendo il peccato di Erza, ella ha deciso di tenerlo alla larga.

    ~Yami:~ Con Yami Erza ha un ottimo rapporto, e per lei è un grandissimo amico.
    Il loro primo incontro non era dei migliori, tuttavia se oggi è nei Cavalieri Magici è soltanto grazie a lui.
    Yami le ha dato qualcosa per cui combattere e in cui credere: il Toro Nero, la sua famiglia ( oltre Natsu ).
    È solita dargli fastidio, con qualche dispetto o altro.

    ~Ichigo:~ Sebbene non sembri, Ichigo è il migliore amico di Erza.
    Come con Natsu, i due passano praticamente tutto il tempo insultandosi o gridandosi contro.
    Adora combattere contro di lui, lo considera come un Rivale.
    Sono alla pari di forza, per ciò non lo teme ed anzi, è la prima a sfotterlo.
    Ciò nonostante, sono molto in confidenza e alla fine entrambi metterebbero a rischio la vita per l'altro.

    ~Mereoleona:~ Mereoleona ed Erza sono rivali da anni e anni.
    Di forza, Erza supera l'avversaria.
    Sotto sotto, ed anche se non si mostra per il brutto caratteraccio delle due, sono ottime amiche.

    ~Vados:~ Le due sono molto legate. Anche qui, non sembra dato che Vad non dimostra volentieri le sue emozioni ed Erza non sopporta questo lato.
    Sembrano essere gli opposti, anche se entrambe combattono per lo stesso motivo: Proteggere Clover e chi sta al loro fianco.
    A volte Erza la chiama " Zia Vad ", siccome Vad - insieme ad altri - è stata una delle poche ad aiutarla un minimo nella sua infanzia.

    ~Giyuu:~ Il loro rapporto non è dei migliori.
    Sono amici, tuttavia all'occhio di chi non conosce nessuno dei due, sembrano non andare d'accordo.
    Per il carattere di Giyuu, vederli anche rivolgersi un " Ti voglio bene " risulta difficile.
    Tuttavia, entrambi sanno di poter contare sull'altro in momenti di difficoltà.
    Dopo che Giyuu ha salvato Erza da morte certa, il loro rapporto sembra migliorato un minimo.
    Lei gli è molto grata per il fatto che lui è stata la persona che le ha insegnato la Respirazione dell'Acqua.
    È solita chiamarlo con soprannomi che riguardano - in modo sarcastico - il suo comportamento. Ad esempio " Mr. Simpatia ". O semplicemente " bambù ", dato che Erza è solita abbracciarsi a lui.

    ~Liebe:~ Erza considera Liebe come suo figlio, piuttosto che un semplice Demone da sfruttare.
    Liebe non sembra andar molto d'accordo con Erza, tuttavia non nega che ricevere un abbraccio da lei sarebbe molto bello.
    Erza cerca di aiutare Liebe a fidarsi degli umani e di alcuni Demoni, e questo comportamento, a Liebe, fa paragonare Erza a Licita, sua madre adottiva.

    ~Gintoki:~ I due sembrano andare molto d'accordo. Non mancano tra di loro insulti, che però sono tutti in chiave ironica.
    Erza paga a Gintoki l'affitto della sua Agenzia Tuttofare, siccome egli non ha soldi per pagarlo.
    Sono ottimi amici.
    Ed anche se Gintoki a volte non dimostra questo, tiene ad Erza. E lei tiene molto a lui.

    ~Dorothy:~ Con Dorothy ha un ottimo legame. Le due sono molto legate, anche se all'inizio non si consideravano poi così tanto.
    Il loro legame si è fortificato così tanto dopo lo scontro con Zeref, così tanto che quando Dorothy doveva rimanere prigioniera della Regina delle Streghe, lei fece l'impossibile per salvarla da lì.
    Con il tempo il rapporto si è solidificato sempre di più, e ormai l'una fa parte della famiglia dell'altra.

    ~Shanks:~ Erza ha un buon rapporto anche con Shanks.
    Si sono conosciuti al Boar Hat, e in poco tempo han legato abbastanza.
    Erza si è unita alla Ciurma di Shanks dopo quell'incontro ed assieme a Nick e Sophie, sono partiti per sconfiggere Edward, alleato con Kaido.
    Qui Erza e Shanks hanno combattuto per la prima volta insieme contro Kaido. Alla fine lui se ne è andato.

    ~Asta:~ Asta ed Erza sono amici molto stretti, nonché anche rivali.
    Tempo fa, insieme a Yuno, si sono promessi di diventare Imperatore Magico. E la prima a diventarlo, tra i tre, è stata Erza.
    Nonostante i due sembrino litigare molto spesso, c'è una fiducia tra di loro che non è semplice rispetto per la scala gerarchica, ma vera e propria fiducia reciproca.
    Asta ed Erza condividono i poteri di Liebe, dato che lui è legato a questi grimori.

    ~Yuno:~ Yuno ed Erza sono buoni amici, anche se non si incontrano quasi mai dato che entrambi sono molto impegnati.
    Come detto prima, Yuno e Erza - assieme ad Asta - si sono promessi di diventare Imperatore Magico.

    ~Aki:~ I due si vogliono molto bene.
    Fin da bambino, Aki ha sempre preferito stare con Erza piuttosto che con Natsu.
    Aki ha visto morire Erza davanti ai suoi occhi in giovane età due volte.
    La prima volta, Erza è morta per colpa di una Divinità, la sorella della Dea Suprema, ed Aki ha visto Erza sul punto di morire mentre stringe Natsu.
    La seconda volta è stato Aki stesso ad ammazzare Erza, siccome non riusciva a controllare il suo potere.
    Ora che Erza è tornata, Aki tiene come non mai ad Erza ed ha paura che lei possa morire in missione.

    ~Mayu:~ Anche questi due si vogliono molto bene, seppur Mayu preferisca stare come Natsu piuttosto che con Erza.
    Mayu non ha mai visto Erza morire, dato che la prima volta lei non era ancora nata, e la seconda è rimasta a casa ed ha saputo la notizia da Aki.
    Anche lei, come il fratello, ha paura che Erza possa morire in missione.

    ~Fuji:~ Come con Tristan, il loro rapporto è abbastanza spinoso. Erza lo odia perché ha ordinato a Zeref Boyd di ammazzare Natsu. Inoltre Fuji ha attaccato anche il Toro Nero, la sua seconda casa.
    Inizialmente erano ben legati, tuttavia dopo tutto ciò che è successo, Erza non perdonerà mai Fuji.

    ~Hana:~ Hana e Erza si vogliono molto bene, anche se Hana preferisce stare con Natsu piuttosto che con lei.
    Erza sta aiutando Hana con i suoi problemi di timidezza.

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    La mia storia:


    Eh?! Dovrei parlar di me, adesso?! Ma non sono brava in questo- devo per forza..?
    E va bene, se sono obbligata…
    Da dove cominciare, umh…
    Beh, cominciamo dall’inizio no?
    Innanzitutto presentiamoci, lettore! Io mi chiamo Erza Liones, e ora – sott’obbligo – ti racconterò della mia storia. Ti consiglio di metterti comodo, perché non è una di quelle storie semplici che finiscono non troppo tardi averle iniziate! E’ strappalacrime? Circa! Comica? Anche!
    E’ una di quelle storie come una serie TV, quelle che ti intrattengono a suon di risate, lacrime e suspense!
    Direi di cominciare, adesso, senza perdere altro tempo inutilmente! Anche perché, se perdo ancora tempo, mi cazzieranno sicuramente…

    Penso tu conosca Lyonesse e la famiglia Reale che la comanda. Sì, proprio i Liones.
    Bene, io sono la primogenita della terza principessa di Lyonesse, Elizabeth, e del Peccato d’Ira con il simbolo del Drago, Meliodas.
    Sì, hai capito bene: sono di famiglia reale. La casata principale di quel Regno.
    “ Che figata! ” penserai. Te lo dico io: non è per niente una figata. Perché se nasci di famiglia nobile avrai sì del rispetto dagli altri. Dall’altra parte, però, ti troverai gente incazzata per fatti passati di cui tu non centri un cazzo, però quelli ce l’hanno con i Liones e tu, guarda caso, fai di cognome Liones!
    Primogenita, perché dopo due anni di soltanto me è arrivato un altro principino: Tristan. E dopo un altro anno eccone un altro: Kai.
    Una bella famiglia composta da 5 persone. Bello, no?
    Vorrei dire di sì. Eppure non posso.
    Perché? Semplice:
    Seppure Meliodas e Mamma siano delle persone rispettabili – circa -, come genitori falliscono miseramente. Meliodas, infatti, si è assentato per anni e anni per una missione con gli altri Peccati Capitali. Molte volte anche mamma usciva per molto tempo, qualche giorno anche.
    Ma alla fine andava bene così! Mi sono presa cura di me stessa e di mio fratello da sola. Qualche volta, zia Vad si prendeva cura di me. Faceva qualche salto al Boar Hat per salutare me e Tris. Preparava qualcosina e giocava con noi.
    Non era come adesso. Ci teneva eccome a noi due!
    Anche zio Ed mi veniva qualche volta. Non era una brutta infanzia. La rifarei volentieri.
    A 7 anni circa, però, ecco il prima problema. Il primo di una lunghissima serie.
    Ecco qui che, da verde, il mio occhio era passato a giallo con un simbolo bianco. In poche parole: l’occhio delle Dee. Quello che ogni membro del Clan delle Dee ha.
    Figata, penserai. Era anche il commento di Tris e Kai quando gliel’ho mostrato. Mamma aveva detto invece che era una bella cosa.
    Bene, ti svelerò un segreto: figata il cazzo. E’ una gran rottura di palle averlo.
    Specialmente se ad averlo è una bambina, già presa di mira per il suo cognome. Per i bulli era un affarone: un nuovo motivo per prendermi in giro. Poverini, il titolo nobiliare non gli bastava.
    Dai, cazzo! Tutte le fortune a me!
    Beh, alla fine era tutto okay. Finché i miei fratellini ne stavano fuori e non venivano feriti, allora andava bene.
    Io ero abituata a vedermi volar contro insulti come se non ci fosse un domani.
    Il compito di una sorellona è anche quello di prendersi il peso più grande per non lasciare niente ai fratellini, no? Quantomeno, non ero l'unica a essere presa in giro dagli altri. Anche Kai subiva delle offese e degli insulti come me. Lo proteggevo ogni volta, e quando lui se ne andava, quegli idioti insultavano me. Una volta però fu il contrario, sai? Kai si era messo in mezzo. In quel momento mi fece anche una bella promessa, che io avevo fatto lui da piccolino: mi avrebbe difeso e aiutato a qualsiasi costo.
    Beh. Gli anni sono passati.
    Con il tempo mi ero abituata a quest’occhio. Mi ero fatta crescere abbastanza i capelli per coprire l’occhio.
    Come mia madre, avevo un ciuffo che copriva l’occhio. Tale madre tale figlia, a quanto pare. Anche se non sopporto per nulla questo detto.
    Una cosa che non sopporto è quando qualcuno mi scambia per mia madre. O per Meliodas.
    Una volta può starci. Due, tre…
    Ma essere riconosciuta costantemente come “ Figlia di Meliodas ed Elizabeth ” o come “ Sorella di Tristan ”… è frustrante.
    Perché non potevo essere riconosciuta semplicemente come Erza? Non è un nome complicato…
    Ma andava bene così. Mi andava bene essere definita figlia di quei due, o sorella di Tris.
    Finché sono soltanto io a subire, finché delle ferite venivano aperte soltanto sulla mia pelle e non su quella del mio fratellino… Allora era okay.
    A 12 anni, Meliodas era tornato a casa. Ah, quello fu un giorno spassoso!
    Tristan pensava che lui e tutti i Peccati Capitali fossero cattivi! Si era messo in testa di batterli tutti!
    Meliodas lo aveva preso anche in giro e aveva fatto finta di essere cattivo. Era alquanto ridicolo.
    Poi però zio Gowther ha spiegato tutto, aiutandosi con i suoi poteri ha fatto rivedere ogni singolo ricordo dei Peccati a me e mio fratello.
    E finalmente Tris aveva capito che, per quanto fosse un cazzone, nostro padre non è un cattivo.
    Uno dei miei sogni era diventare un Cavaliere. Non mi importava del mio titolo o dell’essere una principessa. Volevo brandire una spada e difendere il mio Regno.
    Così, a 15 anni, mi sono unita ai Cavalieri Sacri, o comunemente chiamati Paladini, di Lyonesse insieme a Tristan, Kai e un nostro amico d’infanzia: Lancelot.
    Ho sempre odiato i luoghi comuni come “ Sei una donna, una principessa. Dovresti star a casa, combattere non è qualcosa da signorina! ”.
    Ma chi l’ha detto che non è da donne combattere, ah?! Perché, gli uomini devono combattere? Ma se molti di questi sono un branco di coglioni che si credono chissà chi soltanto perché impugnano una spada!
    Se devo essere definita poco femminile soltanto per aver impugnato una spada e aver tirato fuori le palle, poco importa! Preferisco essere una pessima signorina, piuttosto che stare tutto il giorno a tessere o far altre cazzate del genere!
    Nel giro di poco tempo, noi 4 siamo diventati i Cavalieri più forti!
    Era un sogno! I più forti in poco tempo… E una di questi era una donna. Ah! Alla faccia del “ fa’ la signorina ”!
    Una bella storia, no?
    Ma ogni volta che, nella mia vita, succede qualcosa di bello, qualcos’altro di orribile mi aspetta dietro l’angolo.
    Un giorno… Lyonesse era sotto attacco da alcuni nemici.
    Io, Tris, Kai e Lancelot ci eravamo precipitati sul posto. A terra c’erano così tante guardie, così tanti compagni ammazzati come se niente fosse.
    Avevamo provato a cercare il criminale, senza trovarlo.
    Dopo qualche dozzina di minuti erano arrivati i rinforzi.
    Speravamo in un loro aiuto, e invece… E invece ci hanno incolpato di tradimento, pensando che fossimo stati noi a disertare.
    Avevamo provato a dir loro la nostra vera innocenza, ma quelli non ci vollero ascoltare.
    Eravamo stati portati davanti al Re, Gilthunder, il marito di zia Margaret.
    Abbiamo provato a mostrarci innocenti, di dir lui la nostra innocenza.
    Ma indovina? Quello stronzo non ci ha ascoltati.
    Ci ha portati in piazza per un esecuzione pubblica. Stava per decapitarci.
    E a quella scena, i cittadini… i cittadini esultavano.
    Sembravano felici di ciò. Provavano davvero così tanto odio nei nostri confronti?
    Ma noi eravamo Cavalieri, li avevamo protetti… Perché ci odiavano così tanto?
    Forse perché… perché eravamo diversi?
    Lancelot è in parte fata… Mentre io, Tristan e Kai dei Demoni e delle Dee…
    Da quel giorno ho capito ciò che accomuna ogni umano: l’odio.
    Gli umani odiano ciò che è diverso da loro. Ne hanno paura, temono ciò che non è un loro simile. Ed hanno anche una grande paura ad esprimere questo sentimento, dato che la maggior parte delle volte nemmeno hanno un vero e proprio motivo per coltivare quest’odio.
    E quando trovano un motivo… una scusa alla quale aggrapparsi per giustificare tutto quell’odio… si abbracciano a questo come non mai.
    Anche quel giorno la gente esultava… Ed ora capisco perché. Perché finalmente quel diverso veniva cacciato da vicino a loro…
    A interrompere l’esecuzione, però, erano in tre: zia Vad, zio Ed e Meliodas.
    Avevano convinto Gil a lasciarci andare. A condizione, però, dell’esilio permanente dal Regno.
    Eravamo stati cacciati… Non eravamo nemmeno più Cavalieri…
    Sai, lettore, penso tu mi abbia sempre vista come una semplice ubriacona da quattro soldi, una cazzona che non sa far altro se non sorridere e scolarsi litri di birra in compagnia anche di uno sconosciuto.
    Ma forse c’è una cosa che tu non sai.
    Non sono sempre stata così. Da quando la gente, da bambina, ha iniziato a denigrarmi per il mio titolo da Principessa e per il mio non essere umana, fino all’incontro di una certa persona… ero completamente diversa.
    Probabilmente sei abituato a vedermi coraggiosa, che non teme niente e nessuno.
    Ma in quel lungo periodo, in quell’inferno… avevo paura.
    Gli umani mi facevano paura… Non volevo avere a che fare con loro. L’unico umano che riuscivo ad avere intorno era zio Ban.
    Degli altri, però, non riuscivo a fidarmi.
    Tris voleva tornare a Lyonesse. Lancelot e Kai anche. Ed io non li biasimavo. Anche io volevo tornare in quel Regno, nella mia casa…
    Più e più volte siamo tornati al castello, con l’intento di parlare con Gil. Lui, però, non ci voleva più vedere…
    L’ultima volta che siamo tornati era la peggiore.
    Tornati lì con lo stesso obbiettivo, abbiamo chiesto anche in ginocchio di crederci.
    Gil ci aveva guardati. Pensavo ci avesse compreso… E invece fece cenno a una guardia di colpire Tristan.
    Volevano ammazzarlo…
    Non ci sono riusciti. Li ho fermati.
    Vorrei dire in modo calmo, tuttavia… tuttavia, proprio quel girono, ho fatto spazio sul mio braccio per ospitare il peccato che adesso ho.
    Mi ero lasciata prendere dalla rabbia. Sentivo tutto l’odio che provavo per quel posto, anche quello represso negli anni di permanenza, salire lentamente. E non potevo fermarlo in nessun modo.
    Quell’odio si era trasformato in energia… ero ricoperta di Mana demoniaco…
    Non ero riuscita nemmeno a rendermene conto, che tutto quel Mana che provavo a trattenere si era liberato, facendo crollare l’intero Castello spazzando via case, persone, guardie…
    Fortunatamente, i miei amici erano al sicuro.
    Ma con quel gesto avevo tranciato la vita di persone completamente innocenti… mi ero ricoperta di odio da tutta Lyonesse.
    E come poterli dar contro… Avevo spazzato al suolo famiglie innocenti, separato bambini dai genitori solo per della rabbia…
    Ma va bene così… Ho deciso io di prendere sulle spalle tutto quell’odio. Ho fatto un errore. E quell’errore, adesso, lo porterò sulle spalle a qualsiasi costo.
    Come avevo già sopportato prima, ero pronta ad afferrare il Peccato di Carestia che tutt’oggi mi macchia.
    Almeno, ero in compagnia dei miei amici…
    Eravamo scappati da lì, prima che le guardie ci ammazzassero. Con il Boar Hat ci siamo allontanati, andando per villaggio in villaggio.
    Tristan, Lancelot ed Kai anche erano macchiati di un peccato.
    Kai era macchiato del Peccato della Guerra, Lancelot del Peccato della Morte ed Tris del peccato della Pestilenza.
    Seguendo le orme dei nostri genitori, avevamo deciso di creare un gruppo: I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse.
    Giorno dopo giorno, la paura degli umani aumentava come non mai.
    Ero completamente a terra in quel periodo. Non riuscivo più a stare in piedi. Ogni passo che facevo mi sembrava così pesante… Così inutile..
    Tris e Kai non sembravano così tanto a terra… Mi sembravano così felice…
    E a me andava bene così. Finché lori stavano bene, io potevo sopportare qualsiasi cosa.
    Finché loro riuscivano a curvare all’insù le sue labbra… a me andava bene subire tutto quello…
    Un giorno come tanti altri ero uscita di casa. Non sapevo nemmeno io da dove avevo tirato fuori la forza di camminare all’aperto, circondata di umani.
    Ero circondata di persone, eppure ero completamente da sola. Isolata da tutto, rinchiusa nel mio mondo.
    Avevo alzato un attimo lo sguardo diritto. E avevo notato una persona, tutta ferita, camminare. Era come se avesse perso la via di casa.
    Come un fiore senza nome di Aprile.
    Delicato e ferito camminava. Provava a dirigersi verso il Maggio, dove gli altri fiori sbocciano, tuttavia falliva e rimaneva nel suo temporale di Aprile.
    Non riusciva più a camminare. Il suo gambo si era spezzato, e lui era caduto davanti ai miei occhi a terra.
    L’avevo guardato un attimo. Era un umano, si capiva dal suo odore. Però, senza pensarci, l’avevo preso sulle spalle e l’avevo portato di corsa al Boar Hat.
    Dopo averlo poggiato sul divano, avevo provato a svegliarlo. Qualche tentativo era stato un disastro. Però, al terzo, si era svegliato.
    Aveva dei capelli scompigliati rosa. Una sciarpa bianca, completamente strappata, così come il suo abito.
    Sul braccio si poteva vedere tatuato in rosso un simbolo. Inizialmente non capivo cosa raffigurasse quel simbolo.
    Com’era triste il suo volto addormentato. Era a pezzi, senza nemmeno riuscire a rialzarsi.
    Mi aveva guardato per qualche secondo.
    - Dove sono..? – Aveva chiesto, con una voce così flebile…
    - Boar Hat – Avevo risposto lui, cercando di rassicurare il suo tono.
    Il suo sguardo rimaneva vuoto. Perso, come se niente gli importasse.
    Non era più interessato a volare via verso il mese in cui i fiori sbocciano nel ciel sereno.
    Voleva solo rimanere a terra, nel suo acquazzone d’Aprile.
    Ricordo bene il suo viso in lacrime, mentre si dava la colpa di tutto.
    Mi aveva parlato di come il suo cuore vacillava, mentre le lacrime solcavano le sue cicatrici, come se potessero eliminare il passato.
    E la mia, mentre il ragazzo mi parlava, era solo una falsa forza che mi disegnavo in volto per tranquillizzarlo, un riflesso nell’acqua di quel che poteva essere davvero forza, che invece usavo per creare un’armatura che mi proteggesse.
    E per quanto, ai giorni a venire, lo sfottessi o lo insultassi, anche io ero come lui: una libellula che tentava di volare via, balzando nel cielo con le ali dispiegate al vento.
    Per quanta paura avevo ad aprirmi, non riuscivo a togliermi dalla mente la sua voce chiamarmi nella fredda primavera.
    Ed ecco qui come ho incontrato per la prima volta Natsu. Che storia, eh?
    Lui è sempre rimasto al mio fianco anche nei giorni in cui il temporale era talmente terribile da farmi volare via l’ombrello.
    E standomi accanto, mi ha dato una ragione di vita.
    Una ragione per volare verso il Maggio che impaziente aspettava il nostro arrivo.
    Per la prima volta, qualcuno aveva donato me la speranza di continuare. Nel guardare speranzosa il futuro, senza più dover temere qualcosa.
    Mi è stato accanto anche quando alcune guardie avevano provato a stuprarmi e ad ammazzarmi… Mi è sempre rimasto accanto. E proprio per questo, io lo ringrazio.
    Dopo poco tempo aver incontrato Natsu, ho incontrato anche un’altra persona.
    Era entrata nel Boar Hat insieme ad un amico che, non troppo tempo prima, avevo conosciuto: Asta.
    Era abbastanza alto, con un collo che sembrava un toro più che una persona.
    Sembrava anche abbastanza scontroso.
    Eh, infatti lo era! Quando per sbaglio avevo sbattuto la spalla contro la sua, subito aveva cominciato con il minacciarmi d’ammazzarmi.
    Così ho deciso di sfidarlo fuori dal Boar Hat. Sembrava bello forte!
    Però, prima di concludere lo scontro con un vincitore, lui è scoppiato a ridere.
    - Ahah! Sembri forte e divertente! Ti voglio nella mia Compagnia! –
    - Compagnia..? –
    Nemmeno mi aveva spiegato cos’era una Compagnia, che subito mi aveva preso e mi aveva trascinato con sé. Strada facendo, Asta mi ha spiegato brevemente di cosa si trattasse. Cavalieri Magici, una compagnia di questi.
    Ebbene sì. E’ proprio così che ho conosciuto Yami!
    Dopo aver preso un Grimorio a due elementi e dopo aver sostenuto l’esame d’ingresso ai Cavalieri Magici, avevo deciso di unirmi al Toro Nero, la compagnia di Yami.
    E guarda qua! Dopo nemmeno tanto tempo, ero diventata anche Vice-Comandante del Toro Nero.
    Beh, erano successe delle belle cose no?
    Ma, come ho detto prima, appena la vita mi porge qualcosa di buono, ecco che tira fuori il coltello per ferirmi.
    Un giorno come tanti altri, mentre stavo cercando Tristan, l’avevo trovato davanti un portale.
    Gli ero corsa incontro. Ma quando lo avevo salutato, lui sembrava completamente un’altra persona. Era freddo come mai prima d’ora.
    In poco tempo ho scoperto cosa voleva fare: voleva entrare nei Comandanti.
    Non potevo lasciarlo andare da solo. Non volevo, soprattutto. Perciò, anche a costo di lasciare via la mia famiglia, ho deciso di seguirlo.
    Ero entrata nei Comandamenti come Comandamento della Pietà. Tris, invece, come Comandamento dell’Amore.
    Penso che tu non sappia cosa siano i Comandamenti. Beh, sono un gruppo di 10 persone al servizio del Re dei Demoni.
    Ogni Comandamento ha un potere del medesimo nome. Il mio, della Pietà, è uno dei più forti. Chiunque mi volti le spalle in combattimento con l’intento di scappare, o chiunque abbia paura di me, cadrà sotto i miei ordini.
    Una bastardata, ma anche molto utile.
    Tris prese il comando dei Dieci Comandamenti.
    In quel periodo ero ancora più diversa, sai? Ero completamente fredda. Non spiccicavo parola con nessuno, se non era strettamente necessario.
    Mi mostravo forte. Eppure ero così debole che ogni volta che tornavo in camera scoppiavo in lacrime, volendo tornare sempre di più a casa e, allo stesso momento, senza voler lasciar da solo Tristan.
    Durante una missione, ho dovuto combattere contro Natsu.
    L’obbiettivo era radere al suolo un villaggio. Ma per la mia immensa fortuna, ecco che in quel villaggio c’era anche Natsu.
    Non volevo affrontarlo. Non volevo ferirlo… Eppure ho dovuto combatterlo.
    Ti ricordi prima, quando ti ho descritto il mio Comandamento? Ti ho detto che è molto utile. Ebbene, è proprio così.
    Grazie a questo, ero riuscita a trovare una scappatoia per non dover ferire ulteriormente Natsu.
    Ho deciso di sprigionare buona parte del mio Mana, come a impaurirlo. Ci ero riuscita, effettivamente. Natsu mi aveva dato le spalle, ed inconsciamente era caduto sotto il mio controllo per il Comandamento.
    Ero riuscita a portarlo con me fino al castello, spacciandolo come mero servo.
    Arrivati in camera, ho disattivato il potere.
    Il mio cuore tremava come non mai. Temevo che anche lui riversasse il suo odio su di me per averlo ferito e per aver attaccato un villaggio.
    Avevo provato, tremolante e in lacrime, a spiegar lui tutto. Dall’esperienza con Gil mi aspettavo soltanto odio da parte sua.
    Eppure lui mi aveva sorriso.
    - Beh? Cos’hai da chiedere scusa? – Aveva enunciato, con il suo solito tono allegro che, involontariamente, rendeva allegra anche me, - L’avevo capito che qualcosa non andava. Non l’avresti fatto altrimenti, Erza. Perciò non chiedere scusa, ok? –
    Ero rimasta zitta per qualche secondo. L’ho guardato. Non ho resistito, e mi sono stretta a lui come non mai.
    Mi aveva aiutato a superare anche quell’avversità. Ogni volta che tornavo in camera da una missione, mi ascoltava e mi lasciava sfogare. Accoglieva le mie lacrime e le custodiva gelosamente. Provava a farmi divertire in ogni modo…
    Lo ringrazio. Lo ringrazio anche di questo…
    Per 5 anni ero rimasta nei Dieci Comandamenti. 5… lunghi anni…
    5 anni d’inferno, in cui il mio unico raggio di luce proveniva da Natsu.
    Ma ero troppo stanca per rimanere lì ancora… Volevo tornare dalla mia famiglia.
    Volevo rientrare alla base del Toro Nero. Sfondare la porta, godermi il solito macello che ogni giorno c’era. Non volevo più restare in quel posto di merda un singolo giorno in più.
    Così ho preso coraggio e ne ho parlato con Tris. Avevo detto lui quanto odiavo quel posto. E, soprattutto, avevo detto che avrei tradito i Comandamenti molto presto.
    Inizialmente, lui cercava di farmi star lì e di rimanere serio come sempre. Alla fine, però, ero riuscita a convincerlo. Ed entrambi, con l’aiuto di Natsu, avevamo deciso di ammazzarli da dentro.
    L’ultima missione è stata un massacro. Tris aveva ordinato di attaccare il Boar Hat.
    Io, Tris e Natsu eravamo arrivati prima al Boar Hat.
    All’arrivo dei Comandamenti, ci siamo dichiarati loro nemici.
    E, facilmente, li abbiamo ammazzati tutti. Tranne uno di loro. Fuji.
    Qualche giorno dopo avevo rincontrato Fuji in un villaggio.
    E’ anche morto, in quella discussione. Non l’avevo ammazzato io. Era stato un contadino che, spaventato dalla nostra presenza, aveva sparato contro di lui.
    Inizialmente ci ero rimasta male per questa morte. Ma… onestamente parlando, che morte del cazzo! Cioè, letteralmente- un proiettile normalissimo. E’ una morte da idioti!
    Dopo poco tempo la morte di Fuji – qualche giorno circa -, avevo conosciuto 4 persone. Erano amici di Hana. Gon, Killua, Kurapika e Leorio.
    Tra questi, sono diventata particolarmente amica di Kurapika. Inizialmente pensavo che lui fosse una donna. E invece era un uomo... Certo che sono strani gli uomini di adesso!
    Comunque sia! Da lui mi ero fatta insegnare il Nen.
    Vorrei spiegarti davvero cos’è il Nen, ma… Non saprei nemmeno come fare! E’ una cosa complicatissima!
    Però penso che tu già sappia cosa sia!
    Ah! In quel periodo ero anche diventata Comandante del Toro Nero, sai?
    Un giorno come tanti altri ero in città. Per colpa di un nemico, avevo perso il controllo. Tutto ciò che facevo era attaccare e distruggere tutto ciò che avevo davanti.
    Un ragazzo era in quella città. Ha tentato di fermarmi. E, effettivamente, ci era riuscito.
    Però non aveva intenzione di ammazzarmi. Mi aveva risparmiata… E mi aveva fatto tornare in me.
    Quando ero tornata in me, ciò che avevo davanti era una città completamente distrutta e in fiamme. Ero a terra, distrutta emotivamente ed anche fisicamente. Avevo davanti anche quel ragazzo che mi aveva fermato. Aveva i capelli arancio, scompigliati, ed aveva una spada in mano.
    Mi ero abbassata e avevo chiesto scusa a quel ragazzo, per averlo ferito, per averlo attaccato e per ciò che avevo fatto alla città.
    Lui non voleva le mie scuse. Semplicemente mi ha aiutato ad alzarmi. Volevo scusarmi ancora, ma quel tipo non me lo lasciava fare. Almeno, mi aveva lasciato diventare sua amica!
    E questo è stato il mio primo incontro con quel coglion— ahem. Con Ichigo, il mio migliore amico.
    Una delle cose più importanti in quel periodo era l’annuncio del nuovo Imperatore Magico.
    Avevo desiderato da tempo diventare Imperatrice! E, almeno per una volta, la vita ha deciso di essere gentile. E non la solita stronza che, in confronto, Vad è più socievole.
    Infatti, la ventinovesima Imperatrice Magica sono proprio io! Erza Liones! Hah!
    Ti ricordi quando ti ho parlato di Yami? Ecco! Yami, mesi dopo che io ero diventata Imperatrice Magica, si è sposato con Charlotte, la Comandante della Rosa Blu!
    Da lui, Charlotte ha avuto 2 figli: Akuro e Akura.
    Mi ero ripromessa di essere la sorellona di quei due. Ero pronta a occuparmi anche di loro!
    Bene… Anche sta volta, ecco qui il colpo mancino da parte della vita si era fatto sentire.
    Proprio quel giorno, in cui al mondo erano arrivati quei due, ecco che in quella stanza era comparsa una quarta figura.
    Lo conoscevo, purtroppo. Era Damix.
    Non aveva parlato. Pensavo volesse solo vedere i gemelli… ed ecco che, in men che non si dica, aveva preso Akuro.
    Aveva intenzione di portarlo via…
    Avevo provato a fermarlo. L’avevo anche pregato.
    Quello stronzo non mi aveva ascoltata. Se l’era preso ugualmente e se ne era andato, senza che io potessi far nulla.
    In quel momento mi ero sentita così inutile… così debole, perché non avevo fatto nulla per salvarlo...
    Era nato un nuovo odio. Un odio profondo nei confronti di quello stronzo che ancora tutt’oggi ho, e che mai lascerò andare.
    Ero in lacrime. Come l’avrei detto a Yami? Come l’avrei detto a Charlotte? Con che coraggio avrei dovuto guardarli..?
    Quella sera, in lacrime, ero andata in camera di Yami e Charlotte. Li avevo svegliati e, tremante come non mai - con lo sguardo abbassato e impaurito dalla loro reazione – avevo detto loro tutto.
    Quei due rimasero zitti. Però… non se la presero con me.
    Beh, Yami mi aveva fatto una ramanzina. Però non era nemmeno stato così tanto cattivo, perché aveva capito come stavo.
    Umh… Penso che tu conosca già papà. Zeref Dragneel, intendo.
    Sai anche che abbiamo un ottimo rapporto, no? Ecco. Non è sempre stato così il nostro rapporto.
    Il nostro primo incontro era anche uno dei peggiori.
    Non penso tu lo sappia. Perciò lascia che te lo racconti. Non vorrei, ma purtroppo devo eccome siccome sono obbligata…
    Era un giorno come tante altri. Ero stata a riunione con i vari Comandanti e stavo tornando a casa.
    Ero stranamente felice, quel giorno! Sì, quella riunione era stata davvero noiosa… Però era una bella giornata! Magari potevo far qualcosa insieme a Natsu o insieme a mamma!
    Avevo spalancato la porta come mio solito. Ero pronta ad urlare il mio solito buongiorno, a polmoni gonfi, ma… Ma quello che avevo davanti a me m’impediva di farlo.
    Meliodas, mamma e Tristan erano a terra. Il Boar Hat distrutto, era stato forse scena di un combattimento precedentemente?
    La risposta era un sì.
    Seduto ad un tavolo c’era Zeref. Sorrideva come al suo solito.
    - Buongiorno - mi aveva salutato, muovendo la mano per farlo, - Ti stavo aspettando, Erza Liones. -
    D’istinto avevo provato a colpirlo con la mia spada preferita, Danma. Lui però aveva parato facilmente.
    Aveva sprigionato il suo potere magico. Era talmente potente che non riuscivo a muovermi.
    Rimaneva sorridente, seduto.
    - Perché non ti siedi a prendere un thè? - Mi aveva chiesto.
    Inizialmente avevo rifiutato. Ma alle seguenti richieste, consapevole di non poter fare niente, avevo accettato e mi ero seduta al tavolo, tremolante.
    Avevo paura… Non avevo mai avuta tutta questa paura di morire…
    Mi veniva quasi da piangere, per quanto avevo paura.
    Mi aveva chiesto varie cose. Struttura delle difese del regno, le Nove Compagnie di Clover, informazioni sulla famiglia…
    Voleva attaccare Clover. E voleva assicurarsi una vittoria, come se non gli bastava già il suo potere.
    Ho parlato su tutto. Ho detto tutto ciò che sapevo. Mi sentivo così pessima a tradire così il Regno, ma avevo troppa paura…
    A fine “ chiacchierata ”, se n’era andato. Sarebbe tornato tra qualche ora a Clover…
    Adesso capite perché mi fa così tanto schifo il thè?! E voi che ci ridete anche! Razza di stronzi!
    Ma la storia non finisce qui. Infatti, come detto prima, dopo qualche ora Zeref era tornato.
    Lo avevo davanti a me, dovevo combatterlo per proteggere il Regno.
    Tremavo. Stringevo il più forte possibile l’elsa della mia spada, tentando di stare in piedi nonostante le mie gambe volessero crollare senza mai più rialzarsi
    L’ho combattuto per del tempo. Vorrei dire essere riuscita a tenergli testa, ma non era così. Mi stava battendo così facilmente… e lui non sembrava nemmeno così tanto ferito. Si rigenerava come se nulla fosse…
    Ero completamente spacciata… Però, a salvarmi, era stata Dorothy.
    Ti ho mai parlato di lei? E’ una mia cara amica! E’ proprio in questo scontro che abbiamo legato così tanto! Ed è stata quella la prima volta che l’avevo vista sveglia. Lei era solita dormire, una sonnambula, ma stranamente quella volta era sveglia.
    Mi ha salvata e ha portato me e Zeref nel suo Glamour World.
    - Lasci fare a me, Imperatrice! La sua sorellona è pur sempre un comandante! – Aveva detto, con tono orgoglioso e un sorriso smagliante.
    Collaborando, sembrava che stavamo riuscendo a batterlo.
    Una caratteristica del Glamour World di Dorothy è che può decidere di far venir sonno a una persona all’interno del suo mondo. E quel sonno porta a morte certa.
    Era l’unico modo per ammazzare Zeref.
    Sembrava addormentarsi… C’eravamo riuscite? Sembrava di sì.
    Prima di addormentarsi, aveva guardato Dorothy. Le aveva detto un “ grazie ”, o una cosa simile.
    Lo abbiamo preso e riportato nel mondo normale. Pensavamo che rimanesse morto…
    Eppure, ecco che si era risvegliato. Era... Era sveglio…
    La paura aveva preso il sopravvento. Gli ero andata incontro, debolmente per le mie ferite, e continuavo a colpire il suo petto.
    - Perché non muori..?! Perché non muori e basta..?! Muori, muori, muori..! -.
    Ripetevo io, in lacrime, mentre continuavo inutilmente a colpire il suo petto.
    Mentre il suo petto ospitava le mie lacrime, ed il suo volto il suo classico sorriso malinconico, Zeref aveva preso la pazienza di spiegar me tutto.
    Mi aveva spiegato di come non potesse amare niente e nessuno. Di come, soltanto per voler riabbracciare il fratello, aveva finito con l’esser maledetto da un Dio.
    Di come non voleva tutto quello. Voleva soltanto vivere la sua vita riabbracciando il fratello perso anni prima…
    Maledizione… Maledizione..? Conoscevo il rimedio per una maledizione.
    Avevo per un attimo messo da parte la paura.
    - Conosco un modo per rimuovere una maledizioni! – Ho gridato, come ad attirare la sua attenzione.
    - Un modo per rimuovere delle maledizioni? -
    - Sì! Un modo! Però per favore… Non attaccare Clover e ritirati..! Ti prometto che spezzerò la tua maledizione..! –
    Lui aveva accettato l’accordo. Così avevo spiegato lui della Regina delle Streghe e della sua magia, che poteva spezzare la sua maledizione.
    Eravamo saliti sulle scope, Zeref era su quella di Dorothy, ed eravamo partiti per la Foresta delle Streghe.
    Non era stato un benvenuto ottimo da parte di quella stronza. Voleva già mandarci via.
    Avevamo insistito. Ma eravamo giunti ad un accordo che, personalmente, non mi andava.
    Dorothy si era fatta avanti: - Prenderò io il posto di Vanessa e rimarrò qui con lei! Ma la prego di spezzare la sua maledizione! –
    Non approvavo quella scelta. Avevo provato a fermarla, ma lei non voleva sentire nient’altro.
    La Regina alla fine si era decisa. Aveva spezzato in parte la maledizione di Zeref, rendendolo capace di amare ma mantenendolo immortale.
    Io e Zeref ce ne eravamo andati. Lui non aveva detto parola, forse qualcuna, ma non aveva commentato quando quella stronza si era presa Dorothy.
    L’avevo insultato. Ricordo ancora quanto odio provavo per lui, per aver permesso a quella bastarda di prendersi una mia amica.
    Lui mi aveva guardata. Mi aveva spiegato qual era il suo reale piano: tornare lì ed attaccare quando lei non se lo sarebbe aspettata.
    Avevo guardato in basso. Mi sentivo così idiota ad averlo insultato in quel modo solo perché non sapevo quale fosse il suo reale piano…
    Dopo qualche ora eravamo tornati in quella foresta, accompagnati dal Toro Nero a cui avevamo spiegato tutto.
    Zeref aveva steso facilmente la Regina delle Streghe, e noi ci eravamo ripresi Dorothy.
    Con il tempo, ad averlo intorno, mi ero resa conto che lui non era una così brutta compagnia. Bastava conoscerlo, accoglierlo…
    Ormai fa parte della famiglia. Lui è un papà per me. Passo molto tempo con lui, e pian piano sto riuscendo anche a stare in piedi al suo potere magico sprigionato! Heh! Migliorerò sicuramente e arriverà il giorno in cui riuscirò a stare in piedi davanti a lui, senza paura e senza nulla!
    Anche se… fa davvero paura papà con il suo potere sprigionato! Specialmente se è arrabbiato, o ha gli occhi rossi…
    Beh! Dopo qualche anno, papà si era unito ai Cavalieri Magici ed era diventato facilmente Imperatore Magico! Sì, aveva preso il mio posto! Ma meglio così: chi le voleva compilare più quelle scartoffie?! E non avevo nemmeno più Marx che mi costringeva a compilarle, o il Calippo che mi bloccava alla sedia con del ghiaccio.
    Umh, non sai chi è il Calippo? E’ Toshiro. Quello è un soprannome che gli ho affibbiato io, anche perché ricorda proprio un calippo! E’ basso ed usa il ghiaccio!
    Comunque sia! Dopo nemmeno troppo tempo da quando papà era diventato Imperatore Magico, ho conosciuto un’altra persona che mi è molto importante: Tanjiro!
    Tanjiro per me è come un fratellino, sai? Il nostro primo incontro è stato anche abbastanza divertente!
    Già conosci gli ammazzademoni, spero. Beh, se non lo sai, in poche parole è una squadra che ammazza i demoni che mangiano umani. Soltanto che loro non conosco gli altri tipi di demoni, perciò sono convinti che tutti mangiano umani.
    Eravamo al Boar Hat. Con lui c’era anche un suo amico, Zen’itsu
    Tanjiro ha un ottimo olfatto, perciò sente l’odore di un demone anche abbastanza lontano. E, quel giorno, sentiva un forte odore demoniaco provenire dal Boar Hat.
    Si era girato verso di me. L’odore proveniva da me.
    Mi aveva chiesto se fossi un demone. Io, che al tempo non conoscevo i demoni mangiaumani, avevo risposto di sì senza problemi.
    Lui sembrava un po’ agitato, stava per afferrare la katana. Zen’itsu, invece, era spaventato a morte e si era nascosto dietro Tanjiro.
    Appena avevo visto che aveva afferrato l’elsa della katana, ero rimasta sorpresa.
    - Cos’è, ce l’hai contro i demoni?! – Avevo detto, quasi offesa.
    - Mangi umani, ovvio che sì! – Aveva risposto lui.
    Era iniziata una discussione in cui, alla fine, avevo spiegato loro che non mangiavo umani.
    Tanjiro si era scusato, Zen’itsu continuava ad aver paura per paura che io stessi fingendo.
    Eppure ero rimasta offesa contro Tanjiro. Così avevo afferrato una campanellina e, ogni volta che la muovevo per farla suonare, ripetevo – Razzista – con tono contravvenuto.
    Lui provava a ripetere che era stato un errore. Io non lo ascoltavo, e continuavo così.
    Beh, come primo incontro è stato alquanto ridicolo… Però da quel momento siamo diventati subito molto amici!
    Abbiamo imparato a conoscerci. Una volta mi ha anche salvato, sai?
    Non ti ho ancora parlato delle Guardie.
    C’è un gruppetto di quattro guardie che mi perseguita da tempo immemore, ormai. Questi avevano provato a stuprarmi ed ammazzarmi davvero tante volte.
    Riuscivo sempre a cavarmela. Ed una volta, sono riuscita a cavarmela grazie a Tanjiro.
    Tre di loro mi tenevano ferma, una invece era pronta a spogliarmi. Appena quella guardia aveva poggiato la mano sulla mia spalla con l’intento di togliermi la maglietta, lui era arrivato. Aveva afferrato il braccio di quella guardia e, facendo pressione, gliel’aveva rotto.
    Non mi sarei stupita, se a far questo fosse stato Natsu o Zeref. Ma… lui è un umano! Che cazzo di forza ha?!
    Ad ogni modo. Aveva fatto scappare quelle guardie facilmente. Mi aveva chiesto perché quelle quattro ce l’avessero con me.
    Non potevo far molto, se non raccontare lui il motivo.
    Quelle quattro hanno visto morire la loro famiglia a causa mia, quando distrussi Lyonesse in preda alla rabbia.
    Pensavo che Tanjiro se ne andasse spaventato, o che non mi volesse più nei dintorni.
    Invece è rimasto vicino a me. Mi aveva compreso, stranamente.
    Così come io mi ero aperta a lui, lui si era aperto a me. Mi aveva raccontato di come la sua famiglia fosse morta a causa di un demone, Kibutsuji Muzan, e di come sua sorella Nezuko fosse diventata un demone.
    Sembrava distrutto quando ne parlava. Mi sono promessa, alla fine, di aiutare a trovare questo Muzan.
    Nemmeno troppo tempo dopo aver conosciuto Tanjiro, ho conosciuto anche Giyuu.
    Lo conosci, no? Beh! A differenza di Tanjiro, quello con Giyuu non è stato un ottimo incontro.
    Anche qui eravamo al Boar Hat. Vedi te che culo? Ogni conoscenza al Boar Hat!
    Era appena entrato ed aveva ordinato un thè, sto stronzo...—Dicevo!
    Aveva passato il tempo a scrutarmi. Ad un certo punto, se ne era uscito con:
    - Che cosa sei? – Aveva un tono che insomma, dir freddo era dir poco!
    - Una… barista..? – Avevo risposto io, abbastanza confusa.
    Ma che cazzo di domanda è?! Se ti sto servendo un thè è ovvio che sono una barista! Pensavi che fossi una giraffa o cosa?!
    - Non intendevo questo. Non sei un’umana. –
    - Oh, beh! Dillo prima! Infatti non lo sono! –
    - Puzzi di demone. –
    - Perché è ciò che sono! –
    Sì insomma, che domanda è pure questa? Cioè, insomma, penso che ci sarà un motivo se puzzo di demone!
    Però nemmeno avevo fatto in tempo a vantarmene, che sul mio collo vi era un taglio. Sto stronzo me lo aveva appena fatto!
    - Ma sei stupido?! Che cazzo fai! –
    - Sei un demone, è il mio lavoro ammazzarti per salvare la vita di molti umani che tu potresti mangiare. –
    - Mangiare umani..? Ma non li ho mai mangiati! –
    E da lì avevamo cominciato a discutere. E finalmente aveva avuto la decenza di presentarsi.
    - Tomioka Giyuu. –
    Avevamo continuato a discutere ancora tanto. Alla fine, eravamo arrivati ad un accordo: io sarei dovuta rimanere senza cibo per mesi e mesi con lui, per dimostrare che non mangio umani.
    Era una proposta un po’ del cazzo, però alla fine l’ho accettata ugualmente.
    Sono stata per tre mesi senza cibo. Era davvero un inferno!
    Inoltre non avevo nemmeno un’ottima compagnia, essendo che Giyuu non parla praticamente mai!
    Alla fine di quei tre mesi, Giyuu si era ferito il braccio per far uscire del sangue, come a invitarmi ad attaccarlo per mangiarlo.
    Non mi ero mossa. Ero rimasta a terra, a guardarlo senza far assolutamente nulla.
    E finalmente quello stronz—Giyuu aveva capito che non mangiavo umani. Come se solo la mia parola non bastasse, mah!
    Non riuscivo a camminare, così lui mi aveva preso sulle spalle e mi aveva riportata al Boar Hat.
    In non poco tempo siamo diventati amici. Anche se, se chiedete a lui, vi dirà che siamo semplici conoscenti. Ma guarda te, non può ammetterlo e basta?
    Comunque, grazie a lui sono diventata un ammazzademoni anche io! Sono anche diventata la sua erede al titolo di Pilastro dell’Acqua!
    Ho svolto numerose spedizioni. A volte accompagnata da Giyuu ed altre accompagnata da Tanjiro.
    Una volta stavo anche rischiando la vita contro un demone, mentre ero in spedizione con Giyuu!
    Era uno delle dodici lune calanti. Aveva ridotto male me e Tomioka. Ricordo anche che in quel momento, avevo chiesto a Giyuu di ammazzarmi.
    * Sigh * Ricordo anche che lui aveva rifiutato e mi aveva portato sulle spalle fino al Boar Hat. Aveva detto che “ non voleva perdere una sua cara amica ”.
    Così, mi aveva salvato la vita portandomi al Boar Hat e facendomi curare da mamma.
    Beh! Sono successe tante cose, non pensi?
    Però manca ancora un pochino! Una cosa che non ti ho detto è che ho avuto tee figli con Natsu: Hana, Aki e Mayu!
    Con Aki ho una piccola storia da raccontare. Nemmeno tanto bella, e per favore: non farla sentire ad Aki. Potrebbe scoppiare in lacrime!
    Aki era stato preso da una persona che detesto davvero con tutta me stessa: Zukyama.
    Sono andata per salvarlo, ed ho dovuto combattere contro quello stronzo.
    Aki era in lacrime. Aveva paura, e aveva paura di potermi perdere contro quel bastardo.
    Si era liberato, dato che prima Zuky l’aveva bloccato, e mi è corso incontro.
    Provava così tanto odio e così tanta paura che si era anche lui ricoperto dal Mana demoniaco. Stava per fare ciò che io, da giovane, avevo fatto.
    Non ho potuto fermarlo, seppure avevo tentato in tutti modi a fermarlo.
    Aveva rilasciato quel Mana di colpo. Aveva raso al suolo quel posto, ammazzato Zuky e ferito gravemente me.
    Non volevo morire. Mi aggrappavo come non mai a quell’ultima fiamma di vita che, come mai, ardeva dentro me. Ma ho fallito.
    Mentre Aki era in lacrime, tentando di abbracciarmi e di ripetermi di non andarmene, la fiamma si era spenta… Ero morta tra le braccia di Aki, non prima di aver inciso le mie ultime parole in lui.
    Già, ero morta. Però adesso sono qui a parlarvi. Come?
    Beh! Semplice! Sono tornata in vita come Servant di Zeref. Tipo… uno Spirito Eroico! Poco importa, basta che io sia viva no?
    Ma la mia storia non è ancora finita, caro! Pensavi fosse già finita, eh? So che vuoi finirla il prima possibile, forse perché ti ho annoiato. Ma io devo raccontare tutto, altrimenti sì che saranno cazzi per me…
    Ah! Una cosa che non ti ho detto, è che ho partecipato ad una Guerra del Santo Graal, uno scontro tra Master e Servant!
    Eravamo 7 Servant contro 7 Servant.
    L’avevamo persa. Però poi io e Vad siamo andate a fare il culo a quello stronzo di Amakusa Shirou Tokisada!
    Non ho davvero voglia di raccontare anche questo! È anche successa una cosa con Zeref… alquanto spiacevole… E non voglio raccontare! Perciò lo racconterà Vad, quando toccherà a lei a parlare!
    Beh. Tempo fa, Natsu era venuto a mancare.
    Adesso però è tra noi. Ma sai chi l'aveva ammazzato? Quello stronzo di Fuji. Anzi, nemmeno lui! Non si è nemmeno sporcato le mani lui. Ha controllato un fallit-- Zeref Boyd, per ucciderlo!
    Era morto tra le mie braccia… E ai suoi ultimi respiri, aveva donato me il tatuaggio di Fairy Tail, della sua famiglia…
    E come se non bastasse, quel bastardo di Fuji ha provato ad ammazzare il Toro Nero! Non ci è riuscito, l'ho fermato in tempo, ma ci ha provato.
    Non lo perdonerò mai. Mai, mai e poi mai. Lo ammazzerò con le mie mani, taglierò lui il collo per ciò che ha fatto alla mia famiglia.
    E ti ricordi di Tris? Spero di sì, l’ho nominato moltissime volte. Ebbene, ormai da tempo non siamo più legati.
    Magari ti starai chiedendo il motivo. Beh, tutta colpa sua! Ha preso il mio orgoglio e l’ha pestato con tutta la cattiveria che aveva.
    Ha infangato il mio peccato. Ha provato a togliermelo. Diceva anche di essere stanco si portare il suo di peccato. Tsk. Non ha fatto letteralmente un cazzo, lui! L’ho sempre aiutato io, ho subito tutto io al posto suo, per non fargli avere un peso troppo grande sulla schiena.
    E come se non bastasse, si è tolto la mantellina del Toro Nero e l'ha gettata a terra.
    Non ho proprio intenzione di perdonarlo! Nessuno calpesta così il mio orgoglio, e nessuno tratta in quel modo quella mantellina! Praticamente, così facendo, ha come infangato il Toro Nero intero!
    Ci sono anche due belle notizie, però! La nostra famiglia, da poco, si è allargata!
    Infatti, io e Natsu abbiamo voluto adottare un ragazzino.
    O meglio, volevo adottarlo io e lui si è adeguato. Provo a spiegarti com’è andata.
    Qualche giorno fa, un ragazzino era entrato tutto ferito al Boar Hat.
    Ho provato a soccorrerlo, ma lui si allontanava sempre. Aveva tanta paura, con uno sguardo di chi, malgrado la sua età, ne aveva viste anche troppe.
    Ho provato a parlare con lui. Non sapeva nemmeno parlare! Comunicava tramite dei fogliettini.
    L’ho rassicurato. Mi ha raccontato il suo passato, di come veniva usato per degli esperimenti e di come, per uno di questi, aveva perso il fratello.
    Temeva tutti gli umani. Aveva paura di scegliere, per paura di ricevere un pugno.
    Non aveva nemmeno un nome, aveva soltanto qualche cifra per essere chiamato. Ho dato io un nome a lui: Issei.
    Alla fine l’ho tranquillizzato. L’ho coccolato un po’ ed ho deciso di adottarlo. Così l’ho fatto conoscere a tutto il Toro Nero e poi l’ho fatto conoscere a Natsu, Mayu e Hana.
    Siamo diventati una famiglia anche più numerosa, adesso!
    Issei sembra felice di avere una famiglia. Ed io sono felice per aver dato lui una nuova speranza!
    Umh. Non ti ho parlato di Liebe, stranamente!
    Anche lui fa parte della famiglia, anche se non vuole ammetterlo.
    Liebe è il demone che il mio grimorio a cinque foglie ospita.
    Inizialmente non si fidava di me. Ma conoscendomi, ha capito di potersi fidare. Nonostante questo, continua a chiamarmi con nomignoli fastidiosi. “ Fastidiosa ”, “ Noiosa ” e ste cose qui.
    Però per me è come un figlio, sai? Anche lui mi ha raccontato la sua storia, di come Lucifero uccise sua mamma solo per fargli un torto.
    Vedi che stronzo!
    Lui non mi chiama mai mamma… Circa.
    Non dirlo a nessuno, però l’ho sentito chiamarmi così una volta, dopo una passeggiata insieme!
    Pensava che mi fossi addormentata, però volevo sapere se avesse detto qualcosa! E infatti mi ha chiamata mamma. Mi ha detto “ Ti voglio bene anche io, mamma ” o una cosa simile.
    Era tenerissimo quando me l’ha detto!
    Oh! A proposito di demoni! Tra due settimane circa partiremo per il Regno di Spade, per abbattere la Triade Oscura! Tre coglioni posseduti da dei demoni allo stesso modo coglioni! E uno di questi è proprio Lucifero!
    Farò a quel bastardo il culo! Non andrò da sola, però! Anche il regno di Heart ci aiuterà, e inoltre andremo insieme a Vad, Carl, Asta… E tanti altri!

    Ah! Finalmente ho finito… È stato davvero stancante dover raccontare tutto! E pensare che tantissime cose non le ho dette… Però davvero, è già tanto quel che ho scritto per ora! Spero che tu abbia capito appieno la mia storia, lettore! Ora è tempo di lasciarci! Bye-bye, vado a bermi un boccale finalmente!



    CITAZIONE
    Citazione:
    E-Eheh... Guardami, che pena che faccio...
    Qui, a terra, ferita... Quando tu sei messo anche peggio, e riesci anche a muoverti...
    Che pena, davvero...
    Anche ciò che ho detto prima... Che tu sei un mio amico... So benissimo che a te non importa niente di me. Perciò, perché mi ostino così tanto a volerti accanto a me..?
    Forse... Forse perché sono un'egoista.
    Forse perché volevo solo essere accettata tra voi umani...
    Volevo dimostrare a tutti che... Che ero un'amica degli umani.
    ... Ma che dico a tutti... Alla fine... Volevo dimostrarlo solo a me stessa...
    Ma infondo, sono soltanto un demone... Uno come tutti gli altri...
    Probabilmente è come hai detto tu: probabilmente in un futuro mangerò anch'io umani...
    Rimango un demone... Anche se non voglio, lo sarò per sempre...
    Perciò... Giyu Tomioka, pilastro dell'acqua... Prendi la katana ed ammazzami qui ed ora... Oppure lasciami qui, cosicché io muoia dissanguata...
    Noi... Per quanto io ti voglia mio amico... Noi rimaniamo nemici...
    Hai sempre avuto ragione su questo...
    * Accennò un sorriso, e chiuse gli occhi *
    Perciò... Ammazzami...

    Erza riferito ad Aki mentre sta morendo:
    " H-Heh... A quanto pare la mia voce ha raggiunto il limite...
    Alla fine, non esiste nessuno che non possa morire... Sapevo da tempo che questo momento sarebbe arrivato, m-ma non mi aspettavo in questo modo...
    Quantomeno, piccolo mio... H-Hai scoperto d'esser forte... H-Heh, hai ripreso tutto dalla mamma, eh?
    Però, purtroppo, hai ripreso anche il mio peccato... H-Hai ripreso il peccato dei tuoi genitori, come ho fatto io quando sono nata. E dopo questo... Hai preso con le tue mani il tuo peccato, che ti porterai per sempre sulle braccia.
    Non è il massimo... Se devo dirla tutta, sarà un inferno...
    Però, cucciolo... Potrai sempre contare sull'aiuto di tuo padre. Lui ti starà sempre vicino, e non ti odierà mai per questo... Oppure lo picchio... * Accennò una risatina *
    A quanto pare il mio viaggio finisce qui...
    Tuttavia, ricordi la promessa che ti feci..?
    * Alzò il pugno, come ad indicare il cielo * Io ti osserverò sempre da lì...
    So cosa passerai, tesoro mio... Lo so meglio di chiunque altro...
    So che per la strada che ormai hai intrapreso ci sarà solo inferno...
    Ma non puoi tornare, ora. Non puoi più tornare indietro.
    Devi solo accettare l'oscurità.
    Un mare d'oscurità, in cui ti perderai... Ed avrai anche paura ad uscirne.
    Ma in mezzo a quelle tenebre, sentirai un suono gentile. Così gentile da farti piangere...
    Gentile come pochi. Come nessun'altro.
    Che ti accoglierà quando tutti gli altri diranno no, o quando non riuscirai più a trattenere e scoppierai in lacrime. Come tuo padre fece per me...
    Perciò... Per quella persona... Devi andare avanti.
    Non importa quanto sia doloroso, vai avanti!
    Continua così... Taglia quella disperazione!
    Anche se perdi, anche se fallisci...
    Non hai altra scelta che continuare a vivere.
    Non importa quanto sei battuto. C'è qualcosa che devi proteggere.
    Perciò ora, piccolo mio, guardami.
    Promettimi che non mollerai mai, per nessuna ragione al mondo.
    Preparati ad affrontare il destino.
    Coperto di fango, con i piedi graffiati...
    Promettimi che porterai con onore il tuo peccato. Lo ricorderai, e andrai avanti per perdonare te stesso.
    Un peccato non si consuma in lacrime, ricordalo...
    * Gli accarezzò dolcemente la guancia * Ricorda anche che la mamma ti vuole tanto bene... Va bene? "

    Crediti codice:»Dorocchan


    Edited by Dororeo - 12/2/2023, 10:09
     
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